mercoledì 30 giugno 2021

In risposta a Lilly Gruber sull’essere madre.

 

La scelta di non avere figli è rispettabilissima anzi non bisognerebbe neanche schierarsi su una posizione o su un’altra, chi ha il desiderio di diventare madre cercherà in tutti i modi possibili di realizzare il suo sogno, chi invece questo desiderio non ce l’ha, farà del tutto per evitare di avere figli è un po’ come avere gli occhi chiari o scuri. Avere l’istinto materno o non averlo. Personalmente quando avevo 16, 17 anni e vedevo una donna incinta la invidiavo, pensavo che stesse vivendo una condizione meravigliosa, avere dentro di se una nuova vita, un miracolo, sono tutt’altro che religiosa, e così sono diventata madre molto presto e ho potuto conoscere lo stato di grazia che si vive durante la gravidanza, sulla scelta consapevole ci sarebbe molto da dire, non sempre lo è. Invece la decisione di portare avanti la gravidanza, quella sì è una scelta, tante donne scelgono di liberarsi di questa responsabilità oppure portano avanti la gravidanza e poi abbandonano il proprio figlio appena nato, ma anche qui non si può giudicare bisogna sapere le condizioni che inducono una  donna a compiere un atto così doloroso; credo che nessuna donna faccia una cosa del genere a cuor leggero e anche lì si deve provare a non giudicare. Ma quando esce la frase da una donna con figli “non sei madre , non puoi capire” qualsiasi cosa si possa pensare, questa cosa è terribilmente vera, dal momento che il pargolo viene al mondo non starai mai più tranquilla un giorno in vita tua, sarà una continua preoccupazione, non dovrai occuparti più solo di te stessa, non c’è più il tempo materiale spesso, anche solo di farti una doccia in pace, devi approfittare dei momenti in cui dormono per fare tutte le cose che comunque devi fare e che sono aumentate a dismisura, fra poppate pannolini sporchi, lavatrici a ciclo continuo, notti passate in bianco perché la creatura piange e tu non lo sai perché e le provi tutte, ma tu non lo sai perché piange e il piccolo non te lo sa dire, quindi vai per tentativi e passeggi per casa di notte sconvolta dal sonno e dalla stanchezza del giorno prima e delle ore di sonno perse, perché il giorno dopo arriva implacabile e devi ricominciare da capo a fare gli stessi gesti, senza scampo, a meno che non abbia uno stuolo di aiutanti, oppure che ogni tanto ti venga in soccorso tua madre, tua sorella se ce l’hai, ma poi se ne vanno e ti restituiscono il prezioso fagottino e tu ricominci da sola, certe volte basterebbe anche una mezza giornata per recuperare e gioire dei meravigliosi cambiamenti ai quali assisti ogni giorno e un sorrisetto e una smorfia buffa involontaria ti ripaga di tutta la fatica. in certi momenti non ce la fai proprio più e vorresti scappare via ma non ci riesci perché ogni momento passato lontano da quel piccolo tiranno ti sembra tempo perso, inutile.



 E questo non è che l’inizio, poi finalmente il meraviglioso esserino mette i piedi per terra e vuole fare da sè vuole scoprire il mondo giustamente e tu sei li a controllare qualsiasi mossa, non è consentito distrarsi un attimo a rischio di catastrofi. Ho stampato nella mente in modo indelebile le paure che mi sono presa anche perché nel mio caso i pargoli erano due a distanza di soli due anni uno dall’altra.  Non appena stavo riprendendo fiato, ho ricominciato da capo con le notti in bianco, i biberon da sterilizzare, i pianti infiniti e intraducibili. La tua vita diventa secondaria, non conti più se non in funzione di loro, ogni scelta è condizionata dalle loro esigenze, vuoi l’elenco te lo faccio. eppure ti esce fuori una tale quantità d’amore e di forza che non sapevi assolutamente di avere e dove fosse nascosta e che solo grazie a loro viene fuori. Poi diventano grandi e devi dargli delle risposte difficili tutti i giorni, e non sempre ce le hai, direi anche quasi mai, sei costretta a dire dei no che ti procureranno l’astio di quella creatura adorabile che era fino a poco tempo prima e che ti amava. Poi non ti ama più, ama gli amici, come è giusto che sia, e tu sei messo da parte non conti più niente anzi, dai solo fastidio, ogni cosa che dici viene travisata, ogni osservazione a fin di bene, diventa un giudizio (insopportabile), e poi devi anche affrontare la sindrome del nido vuoto, lo sai benissimo che i figli a un certo punto devono farsi la loro vita ma, il tuo animo non lo sa e lo strappo è lacerante, a chi non ha figli questa cosa é sconosciuta, dato che il nido è sempre stato vuoto, ma intanto, tutte queste cose hanno aperto altrettante piccole porte sul mondo, sulla vita sull’umanità. In un’intervista Fabio Volo raccontava del suo rapporto difficile con il padre con il quale, se ricordo bene, non ha parlato per un lungo periodo, poi lo stesso Fabio è diventato padre e ha capito e ritrovato l’armonia con il genitore e ha fatto un’osservazione molto interessante, ha detto: non capivo certe cose di mio padre perché mi mancava la grammatica. E solo dopo la nascita dei figli ho capito. Ecco la grammatica, mi sembra quasi impossibile che una persona che sia passata attraverso certe esperienze sia la stessa, non lo è, non lo è più. Ci sono le eccezioni certo, mia madre è riuscita ad andarsene per pensare a se stessa, forse non ne poteva più, d’altra parte è vero si fa molta retorica sulla condizione di essere madre, come se da un giorno all’altro da persona normale diventi una specie di Madonna, nessuno ha il coraggio però di dire che in certi momenti una donna veramente non ce la fa più, se lo dicesse sarebbe giudicata male e sicuramente non capita- e poi dopo tanti sacrifici ti ritrovi, e per tutta la vita, con dei giudici feroci che non te ne passano una, assolutamente dimentichi di tutto il bello che c’è stato , che pretendono che tu risponda a modo loro a tutte le istanze. Se poi mi vuoi dire che una persona che vive tutto questo sia uguale a chi non lo vive beh, mi dispiace ma non sono d’accordo. Non è una gara non c’è chi è meglio o chi è peggio è solo diverso, e per quante donne non avrebbero sperato altro che di avere dei figli ce ne sono altrettante che dopo l’ennesimo contrasto avrebbero gradito non farla quell’esperienza. Che comunque resta la più straordinaria che si possa vivere.

giovedì 6 maggio 2021

Un posto lontano

 C'è un posto molto lontano da qui dove c'è una casa e dove abita una coppia ormai sposata da tanti anni, lui coltiva la terra e in particolare le patate non so più quanti tipi diversi, a pasta bianca, a pasta gialla oppure rossa pure quelle americane e pure quelle violette, alcune patate se restano a terra poi fanno dei fiori bellissimi. si sono sposati negli anni '60 credo, e hanno avuto ben 10 figli che adesso stanno a farsi la loro vita un po' sparsi per il mondo qualcuno invece è rimasto lì nei paraggi. Lei, la moglie li ha tirati su tutti e 10 belli sani, Lei ha solo due paia di scarpe alla volta e quando uno si rompe, ne ricompra un paio nuove, un paio sono nere e un paio marroni, Lei ha pochi vestiti, quanto basta e ogni anno quando arriva il 24 giugno, raduna tutti i vestiti che ha usato durante l'anno e gli da fuoco, é un'usanza del luogo, lì fanno tutti così. Lei non va tanto per il sottile, una cosa la dice una volta la seconda agisce. Lei aveva una amica, anzi una vicina di casa che aveva la metà dei suoi figli solo 5, però a un certo punto una malattia ha voluto portarsela via, il marito l'aveva lasciata sola con tutti e 5 i figli, tanti anni prima, così ha dovuto tirarli su da sola, solo che poi sono stati i figli a  rimanere  completamente soli, i primi tre li ha presi una zia, erano rimasti i più piccoli da sistemare e allora sai Lei che ha fatto, li ha presi con se, e ha tirato su pure questi altri due ai quali si è aggiunto pure un suo nipote. quei piccoli figli della vicina-amica, nonostante le proteste di quelli legittimi, non si è limitata a prenderli con se, li ha proprio adottati, sì Lei Angelina con suo marito Ricardo che coltiva le patate. Quando mi è stata raccontata questa storia non ho potuto trattenere le lacrime che non avevano nessuna voglia di fermarsi e perché avrebbero dovuto? un pianto sano, senza tristezza, anzi quasi di allegria perché si,
una iniezione di fiducia sapendo che al mondo esistono anche persone così, Belle!



lunedì 5 ottobre 2020

L' Entità Superiore


Le ipotesi possono essere varie dal complotto mondiale, al virus creato in laboratorio, che poi fa sempre parte del complotto, pipistrelli, animali selvatici mangiati vivi, i Russi, gli Americani (citazione) i Cinesi, ma l'ipotesi che piano piano si é fatta viva in me é che un'entità superiore, che ognuno gli dia il nome che preferisce, Madre Natura, Padre Eterno, si sia proprio scocciata e abbia detto: e adesso basta! e no perché di segnali ce ne aveva mandati tanti, intensificandoli negli ultimi anni da Chernobyl in poi, alluvioni, tsunami, incendi, terremoti, vulcani e disastri di ogni tipo, poi a un certo punto ha delegato pure un'adolescente molto arrabbiata, e vediamo se con lei funziona, visto che ha fatto un'accusa chiara, inequivocabile: "ci state rubando il futuro",  e difatti é riuscita a farsi seguire da un sacco di gente di tanti paesi, ma niente i Grandi del Mondo tutti sordi, di fronte agli interessi personali ma chissenefrega di Greta, lasciatela parlare e infatti poi in sostanza non é cambiato niente, allora ha fatto, sempre l'Entità Superiore, quello che non avrebbe mai voluto, ha mandato sulla terra un virus e ha messo il mondo in quarantena sovvertendo completamente le abitudini quotidiane, fermi tutti! fate lavorare il cervello se ce lo avete, ripulite, rimettete tutto in ordine rispettate la natura, ristabilite l'ordine naturale delle cose! Riducendo al minimo indispensabile le attività quotidiane avete tutto il tempo di meditare sui vostri errori e correggerli.

lunedì 3 febbraio 2020

perbenisti e ipocriti




Avessi mai visto uno di questi perbenisti e ipocriti moralisti mettersi una mano in tasca per aiutare uno di quei migranti che adesso si sentono di difendere facendo appello a qualsiasi dote morale che fanno finta di possedere.
Niente é come sembra, imbambolati come siamo dalle notizie date dai telegiornali il più delle volte false. Il fatto é che sui migranti ci speculano sopra, quindi a nessuno interessa risolvere la questione. C'é un giardino bellissimo qui vicino casa mia, purtroppo dimenticato e trascurato dal Comune di Roma, per fortuna però ci sono alcuni extracomunitari di buona volontà che spazzano da terra regolarmente le foglie secche e le cartacce abbandonate dalle persone cosiddette civili, mettono una scatola delle scarpe su una cassetta della frutta e ti salutano quando passi, con la giusta speranza di ricevere in cambio di questo servizio qualche spicciolo per poter sopravvivere e infatti qualcuno si degna di mettersi le mani in tasca, cercando bene le monetine più piccole. un fondo bianco costellato da circoletti color rame, tre formati.
il sistema d'irrigazione non funziona da anni, la metà delle panchine sono rotte e se non fosse per questi quattro immigrati con un po' di spirito d'iniziativa adesso cammineremmo su un tappeto di foglie alto mezzo metro e i tombini sarebbero irrimediabilmente ostruiti. Naturalmente i benpensanti hanno subito affermato che questo é un racket, il racket della monetina direi, vorrei vedere quando la sera questi "malviventi" si spartiscono il bottino come minimo ci esce un caffè in tre.

martedì 28 novembre 2017

L'angelo custode

Quando si dice il caso, l'altro giorno stavo andando tutta baldanzosa, naturalmente si fa per dire, in centro e più precisamente verso via dei Giubbonari per raggiungere un negozio che secondo me doveva avere un attrezzo che mi serve, camminavo di buon passo accompagnata dalla cantilena lamentosa di una mia amica che si lamenta di tutto, sta in un continuo stato di emergenza un po' come l'Italia, e naturalmente sono sempre situazioni estreme alle quali sembra non esserci mai una soluzione, insomma avevo nel cervello e nelle orecchie tutta la negatività del mondo concentrata in una telefonata ricevuta il giorno prima, non riuscivo a togliermela dalla testa, come quando senti una canzone alla radio e ti risuona nelle orecchie per tutto il giorno, se non per giorni interi, quando a un cero punto inciampo, su cosa, non lo so, sicuramente un sampietrino dissestato, per non cadere faccio una serie di figure ginniche inconsulte tutte per ritrovare l'equilibrio, ma niente ho visto avvicinarsi paurosamente la fila di sampietrini incrociati, quando vedo avvicinarsi il mio angelo custode impersonato da una piacevole ragazza che all'ultimo momento aveva deciso di cambiare strada e quindi di incrociare il mio cammino, mi sono aggrappata a lei e lei mi ha sorretto e salvata da una caduta rovinosa della quale non voglio neanche immaginare le conseguenze.L'ho abbracciata e ringraziata almeno dieci volte, Silvia grazie ancora, e grazie al bel pensiero che ti ha guidata fino ad incrociare la mia strada, anche da non credente ti dico: che Dio ti benedica, tutto questo per dire stiamo attenti ai nostri pensieri...

sabato 22 agosto 2015

Agosto..meteo mio nun te conosco.


...E così so' boni tutti, che ce vole... ho guardato le previsioni del tempo ieri oggi l'altro ieri e dicevano che da sabato avrebbe piovuto e si sarebbero abbassate le temperature, vado a riguardarle adesso che è giovedì e non è più vero niente..... niente pioggia e nemmeno abbassamento delle temperature, anzi... ma allora dico io lasciate perde... stateve zitti brutti uccellacci del malaugurio che nun sete artro, solo boni a da' cattive notizie... e temperature record e oggi è il giorno più caldo e Acheronte e l'afa e vestiteve leggeri e bevete tanta acqua e annate al supermercato a ripijavve e magnateve tanta frutta... lo avete detto non so più quante volte.... solo boni a fa' del terrorismo che, non solo ce tocca subi' il caldo senza manco anna' in vacanza ma ce tocca pure senti' 'sti fanfaroni che non sanno più che di'... zitti, lasciate perde... è agosto fa caldo, sai che scoperta ….un giorno de più e 'n altro un po' de più o un po' de meno, sai che te dico....agosto meteo mio nun te conosco...

lunedì 9 marzo 2015

VIVA I LIBRI E CHI LI SCRIVE


Ho deciso di avere in casa solo le cose che mi piacciono e che voglio veramente avere, e poi, le voglio trovare quando le cerco, voglio sapere che cosa ci ho dentro casa e sapere pure dove sta. Ho lottato una vita con gli oggetti. I miei genitori erano degli "accumulatori", compravano, compravano e noi figlie dai a spostare da una casa all'altra, da una figlia all'altra e io da una stanza all'altra e abbiamo peccato di presunzione, tutti, eccome, ma chi l'ha detto che dentro casa uno debba avere tutta questa roba che si impolvera vieppiù negli anni?Prima erano più definite le case, c'erano quelle dei contadini dove c'era l'essenziale, perché non potevano permettersi altro e stavano tutto il giorno nei campi a zappare... e quanta gente ci dovrebbe tornare, a zappare, dico! Oppure c'erano le case dei "signori" che riportavano begli oggetti dai viaggi e accumulavano libri, mobili, argenterie... per il decoro della famiglia e per gli eredi e non solo, ma avevano chi le teneva in ordine, le cose.Poi a un certo punto del Novecento, probabilmente dopo la seconda guerra mondiale quando si è generata questa terribile classe sociale chiamata "media borghesia", è lì che si è sviluppata questa dannosa mania, e giù a comprare oggetti perlopiù di dubbio gusto e libri libri libri… enciclopedie pesantissime a tutto spiano e a tante rate mai sfogliate da anima viva, e adesso ampiamente superate; gli oscar Mondadori, i Garzanti e via giù libri e su polvere e animaletti...Io in vita mia ho letto tantissimi libri e li ho anche spostati molto, e mi sono pure arrabbiata quando li ho prestati e non mi sono tornati, ma adesso basta: continuerò a leggere tanto ma terrò poco, li venderò, li regalerò appena finiti di leggere, così l'allontanamento non sarà subìto e farò contenta un sacco di gente. Certo alcuni li terrò, ma non tanti, così avrò il tempo di consultarli, di apprezzarli, pure di accarezzarli, se voglio.E' arrivato il momento di scaricare la zavorra e chissà che non ne esca qualcosa di buono, di più pulito sicuro e pure più leggero.Viva i libri e chi li scrive!